ANNO 14 n° 118
Giovedì Web
Samsung si arrende
Stop alla produzione
dei Galaxy Note 7
di Samuele Coco
13/10/2016 - 02:01

di Samuele Coco

Il numero 7 sembrava essere quello giusto per la svolta di Samsung: sulla scia del grande successo ottenuto dalla serie Galaxy, che ha fatto registrare vendite importanti per un modello di fascia alta, il nuovo Note doveva essere anch'esso quello della svolta. Sulla carta, i requisiti per sfornare il nuovo numero uno della categoria phablet c'erano tutti: display dalla super risoluzione, un software ottimizzato per l'uso con il pennino, il tutto in un design elegante e ricercato. Ma qualcosa, non si sa ancora bene come e perché, è andata storta.

La batteria, che sarebbe dovuta essere una tra i grandi punti di forza di questo smartphone grazie alla sua grande capienza e durata, si è trasformata nel tallone d'achille di quello che sarebbe dovuto divenire il re degli smartphone. E' iniziato tutto con una serie di casi circoscritti negli Stati Uniti, dove i primi Note 7 hanno iniziato ad esplodere dopo essere stati lasciati in carica durante la notte (cose che capitano a tutti, persino ad Apple, hanno pensato in molti...) ma purtroppo il fenomeno non si è fermato, ma anzi si è allargato a macchia d'olio, arrivando a colpire praticamente ovunque.

L'azienda coreana ha iniziato a muoversi per fare delle indagini, ma nel frattempo altri esemplari continuavano a generare combustioni in tutto il mondo. Così, Samsung ha iniziato una campagna di richiamo di oltre un milione di dispositivi, promettendo ai clienti uno smartphone riparato nel più breve tempo possibile. Purtroppo però, non è stato così. Anche quei telefoni considerati 'sani' hanno iniziato ad esplodere ovunque: in una Jeep, a bordo di aerei, in presenza di altri dispositivi elettronici come computer, insomma praticamente ovunque.

Samsung ha provato tutte le carte a sua disposizione: ha richiamato fisicamente i telefoni, ha inviato aggiornamenti firmware, ha bloccato la ricarica della batteria al 60%, ma niente da fare: i Note 7 continuavano ad esplodere. Così, di fronte alle continue polemiche e sotto i durissimi colpi inflitti dal danno d'immagine scaturito, la multinazionale si è dovuta arrendere ed annunciare lo stop alla produzione del Note, il richiamo mondiale dei dispositivi venduti e la richiesta agli utenti di non usare per nessun motivo lo smartphone.

La borsa non è stata ovviamente clemente: il titolo azionario è crollato e, di conseguenza, ha fatto volare le azioni della rivale Apple. Il danno a livello economico non è ancora calcolabile con certezza, ma secondo alcuni analisti si tratta di una cifra vicina ai 10 miliardi di dollari. Ma, come detto, arrivati a questo punto è soprattutto l'immagine a risentirne.

Samsung saprà comunque fare tesoro di questa esperienza: anche se forse non verrà mai a galla la verità in merito alla combustione delle batterie, il colosso coreano si prenderà il tempo necessario per incassare il colpo, ma tornerà sicuramente molto presto alla carica con un nuovo, e speriamo sicuro, esemplare di Note.





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